Al Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Pier Luigi Petrillo
Al Sig. Segretario Generale
Prefetto Silvana Riccio
Al Direttore della Direzione Generale
degli Affari Generali e del Personale
Cons. Roberto Alesse
Sig. Capo di Gabinetto, Sig. Segretario Generale, Sig. Direttore.
le scriventi organizzazioni sindacali, con la presente intendono formulare delle proposte anche emendative al disegno di legge di bilancio, attualmente in discussione alla Camera dei Deputati, con particolare riguardo all’articolo 28, comma 6.
Preliminarmente, riguardo al reclutamento di 350 funzionari di III area F1, si ritiene necessario prevedere l’introduzione, in sede di pubblicazione del bando di concorso, della prevista riserva fino al 50% dei posti per il personale interno, in base all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Tale richiesta parte da quanto affermato nel corso dell’ultimo incontro con il Prof. Petrillo, alla presenza del Segretario Generale, Prefetto Riccio, e del Cons. Alesse, in cui, su richiesta delle organizzazioni sindacali di prevedere tale riserva, il Capo di Gabinetto ha espresso il suo parere favorevole ed il Capo del Personale ha dichiarato “che in occasione di questi concorsi, non si prescinderà dal personale interno”, facendosi garante della previsione della quota di riserva. Memori di questo impegno, chiediamo, pertanto, che vengano avviate tutte le procedure del caso, affinché ciò si possa realizzare.
Sempre all’articolo 28, comma 6, del disegno di legge in argomento è previsto il reclutamento, tramite procedura concorsuale pubblica, di 50 unità di personale di II area F1. Sul punto, le scriventi OO.SS. formulano la seguente osservazione: il CCNL normativo 2006-2009 del comparto Ministeri prevede due tipologie di accesso dall’esterno alla II area:
1. diploma di scuola secondaria di primo grado,
2. diploma di scuola secondaria di secondo grado,
che corrispondono rispettivamente alle fasce retributive F1 ed F2. Considerato che nel ddl si fa esplicito riferimento al diploma di scuola secondaria di secondo grado, le Scriventi ritengono opportuno che si presenti un emendamento al suddetto disegno di legge che preveda concorsi pubblici per 50 posti nella II area, con ingresso nella fascia retributiva F2.
Inoltre, proprio in considerazione dell’ampliamento dell’organico del Ministero, queste OO.SS. ritengono che sia anche necessario rivedere le quote d’obbligo, di cui alla legge 68/99, in materia di assunzioni obbligatorie.
Altro tema che riveste per queste OO.SS. un’importanza fondamentale, strettamente connesso con le procedure concorsuali, è tutto ciò che è direttamente legato all’erogazione delle retribuzioni accessorie: il Fondo Unico di Amministrazione, gli straordinari e ogni altra voce assimilata. Non possiamo accettare che alle prossime nuove assunzioni non corrisponda un proporzionale aumento delle risorse dedicate. A tale proposito, le Scriventi ritengono oltremodo necessario l’adeguamento della consistenza dei capitoli competenti alle nuove previsioni organiche, derivanti dalle procedure concorsuali, al fine di non penalizzare economicamente sia il personale già in servizio, sia i nuovi arrivati.
Sul punto, le Scriventi segnalano, altresì, che sia nel testo dell’articolo 28, comma 6, sia nella relazione illustrativa al disegno di legge, testualmente “Si prevede la progressiva riduzione delle convenzioni vigenti riguardanti attività di assistenza e di supporto tecnico-specialistico ed operativo in materia ambientale, con versamento, per gli anni dal 2019 al 2024, delle risorse derivanti dalle riduzioni delle convenzioni annualmente accertate e relativo versamento all’entrata del bilancio dello Stato ed acquisizione all’erario. Nell’esercizio finanziario 2025, con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono individuate e quantificate le risorse che derivano dall’estinzione delle convenzioni di cui al citato periodo al fine di ridurre corrispondentemente, a regime, i relativi stanziamenti di bilancio”. Ciò indica che tutte le somme usate in precedenza per la stipula delle convenzioni con Sogesid e altri soggetti assimilati, dal 2019 al 2024 verranno iscritte nel bilancio del MATTM, per essere stornate e rientrare nelle casse dello Stato, mentre dal 2025 verranno definitivamente cancellate dal bilancio. In considerazione di quanto appena riferito, queste OO.SS. chiedono, quindi, che parte di queste risorse vengano riassegnate per proporzionare la consistenza del FUA al complesso delle nuove assunzioni, già dal 2019. Tali fondi potrebbero anche essere destinati all’introduzione di forme di welfare integrativo, nonché per iniziative che incentivino la produttività e migliorino il benessere dei dipendenti.
Infine, le Scriventi sono venute a conoscenza della predisposizione, da parte degli uffici competenti, di una bozza di Piano triennale del fabbisogno di personale. Sul punto, queste OO.SS. si augurano di essere consultate in merito, anche alla luce delle previsioni normative del decreto legislativo n. 75 del 2017, relativamente alle progressioni economiche verticali, nel limite del 20 % delle assunzioni programmate nel triennio.
In ultimo, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge c.d. “Terra dei Fuochi”, il Ministero dell’Ambiente ha ottenuto il trasferimento di molteplici competenze, prima in capo alla Presidenza del Consiglio, che comporteranno un maggior carico di lavoro per il personale del Ministero, notoriamente già sottodimensionato. Pertanto, oltre alla corretta perequazione del fondo connessa alle future assunzioni, proponiamo di trovare ulteriori risorse da destinare all’incentivazione della produttività del personale, al fine di poter efficacemente riequilibrare l’incremento delle attività lavorative conseguenti all’assunzione delle ulteriori funzioni sopra citate, come già attuato da altri Ministeri.
Ci auguriamo che il Sig. Capo di Gabinetto, come anche il Prefetto Riccio nella sua qualità di Segretario Generale, nonché il Cons. Alesse si facciano garanti di queste nostre proposte, che noi riteniamo FONDAMENTALI per garantire dignità ai lavoratori.
Roma 06 dicembre 2018
FPCGIL CISL FP UILPA
“Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi sul concorso per l’accesso alle specializzazioni mediche, promossi dalla Fp Cgil Medici con il patrocinio degli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia. Il Giudice Amministrativo ha, infatti, ordinato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di procedere allo scorrimento della graduatoria fino all’esaurimento dei posti vacanti”. A farlo sapere è la Funzione Pubblica Cgil Medici e Dirigenti Ssn.
I dati, ricorda la Fp Cgil, “parlano di oltre 500 posti rimasti disponibili e che, solo chi ha agito giudizialmente, può aspirare ad ottenere. Trattasi di una vittoria che dà seguito alle ormai storiche affermazioni di questo principio stabilite da TAR e Consiglio di Stato con riferimento alle medesime procedure concorsuali del 2015 e del 2016”. Anche per il 2018, “lo studio Bonetti e Delia al fianco della FP-CGIL Medici, ha tutelato i diritti di numerosi giovani dottori che si sono cimentati nel concorso per l’accesso alle Scuole di Specializzazione Medica e che lamentano, oltre all’attribuzione diretta dei posti vacanti, diverse irregolarità riguardanti le domande e la strutturazione del test”.
“La Fp Cgil Medici da tempo afferma come il numero degli specilizzandi sia inferiore al reale fabbisogno del sistema sanitario – afferma il segretario nazionale della Fp Cgil Medici Andrea Filippi, il quale prosegue -. Con queste importanti pronunce, il Tar, quanto meno, impone che tutti i posti messi a bando vengano effettivamente coperti”.
Pubblichiamo la ministeriale, del Ministero della Giustizia, GDAP – 0381413. U data odierna relativa alla materia in oggetto indicata.
Pubblichiamo la circolare a firma del Capo del Corpo emanata dall’Ufficio Sanitario VF dove vengono espresse alcune integrazioni a quella emanata il Novembre 2018 riguardo gli interventi di bonifica nidi imenotteri, esposizione e prevenzione rischio agenti biologici e le linee guida.
Arrivano in extremis le Progressioni Economiche 2018
Francamente avevamo perso le speranze persino noi, che siamo ottimisti per contratto: invece ieri
è giunta la notizia della certificazione, da parte degli organi di controllo, dell’accordo ed immediatamente si è aperta la fase applicativa, con la pubblicazione della Circolare 464/2018 che emana il bando.
Chiaramente adesso si apre una corsa contro il tempo, per chiudere le procedure entro il 31 dicembre,
data fatidica il cui mancato rispetto comporterebbe il rinvio dell’applicazione dell’accordo al nuovo anno e con esso la decorrenza dell’attribuzione della nuova fascia ai vincitori slitterebbe al primo gennaio prossimo. I tempi strettissimi previsti pertanto impongono particolare attenzione nel rispetto delle tempistiche date. Ricordiamo che l’accesso alle domande di partecipazione consente di avviare la procedura sia tramite internet che la rete intranet di ministero.
Per tale motivo invitiamo le nostre strutture territoriali a supportare le richieste di aiuto e di chiarimenti provenienti dai lavoratori, come ad esempio avviene nella nostra Federazione di Roma e del Lazio che ha aperto uno sportello di consulenza ai lavoratori, e naturalmente restiamo anche noi a disposizione.
Sempre in relazione ad alcune richieste di chiarimento che ci sono pervenute specifichiamo quanto
segue:
la platea individuata è relativa ai posti residui risultanti dalle tre fasi di progressioni precedenti a cui
si aggiungono 200 posti ulteriori, resosi disponibili in conseguenza delle maggiori risorse impegnate;
alla progressione non potranno partecipare i vincitori 2016 e 2017 perché non in possesso del periodo di permanenza minima di due anni nella fascia. Peraltro tale evenienza era stata esplicitamente
prevista nell’accordo originario;
per quanto riguarda il requisito minimo di due anni di permanenza nei ruoli MIBAC questo è stato
esplicitamente imposto dagli organi di controllo e pertanto non è stato possibile bypassarlo;
risulta invece rivendicabile, per il personale ex comandato e poi stabilizzato, rivendicare l’anzianità
di fascia per tutto il periodo in cui si è prestato servizio nel MIBAC;
è possibile rivendicare i periodi di pre ruolo.
Inoltre vogliamo aggiungere che certamente questo accordo chiude una fase che si è aperta nel
2010 ed ha, per tale motivo, condizionato i criteri utilizzati in funzione prevalentemente risarcitoria
rispetto al periodo di blocco contrattuale. Ma che il processo di progressioni economiche non termina
qua: nostro obiettivo è quello di proporre ogni anno un processo che determini opportunità per i
lavoratori, perlomeno fin quando saranno vigenti le attuali regole. Processi che saranno definiti dalla
disponibilità di risorse sul fondo che di volta in volta riusciremo ad accantonare.
Per quanto riguarda infine il pagamento ai vincitori delle progressioni economiche 2017 ricordiamo
che il 30 novembre scorso è stata pubblicata la Circolare della DG Bilancio che dà mandato al fine
di aggiornare le partiate stipendiali. Pertanto la tempistica relativa alla retribuzione degli arretrati
ed all’attribuzione della nuova fascia economica sono esclusivamente legati ai tempi di espletamento
delle procedure da parte delle Ragionerie Territoriali dello Stato delle città capoluogo di Regione.
In allegato Circolare e Bando.
La Borghese, gli studenti e i lavoratori offesi e mortificati.
Francamente speravamo che le recenti disavventure giudiziarie vissute dalla Direttrice della Galleria
e per sua fortuna pare concluse senza addebiti penali portassero la stessa a più miti consigli
nei confronti della platea dei lavoratori. Invece si è ripreso a fare esattamente come prima, ovvero
mancato rispetto degli accordi sindacali e mancato rispetto per i lavoratori.
Da questo punto di vista ci pare esemplare l’episodio avvenuto lo scorso lunedì al Museo, nel corso
del quale la Direttrice ha ripreso il personale davanti ad una platea studentesca, perché lo stesso
si era rifiutato di aprire il Museo, in assenza di condizioni di sicurezza, alle visite degli studenti,
che, sulla base di una decisione del tutto discutibile, vengono previste durante la giornata di chiusura
settimanale del Museo. L’episodio è stato giustamente oggetto di una pronta diffida delle
OO.SS. Territoriali e seguirà ormai le prassi consolidate del conflitto perenne con una Direzione
che sinora si è dimostrata sorda e cieca di fronte anche ai tentativi di conciliazione.
Noi invece vogliamo solo esprimere piena solidarietà e sostegno ai lavoratori, ingiustamente additati
e mortificati pubblicamente, solo perché hanno inteso fare il loro dovere imponendo il rispetto
delle minime condizioni di sicurezza.
Vorremmo dire alla Direttrice del Museo che il periodo delle prove muscolari sul numero dei visitatori
pare ormai tramontato: se ne è discusso direttamente con il Ministro nell’ultima riunione e lui
stesso ha convenuto che questa ansia da prestazione sta generando più problemi che altro.
Per cui sarebbe il caso di ripensare una decisione che ci pare dettata solo dalla sindrome della valorizzazione estrema e di far respirare il Museo almeno nel giorno di chiusura. In particolare quando
si parla di siti per definizione fragili come è la Borghese.
Per quanto riguarda i rapporti con i lavoratori e con le Organizzazioni Sindacali verificheremo l’esito
di questa ennesima situazione di conflitto e certo stavolta non ci contenteremo di false conciliazioni
regolarmente seguite da un comportamento che ignora gli accordi sottoscritti e manca di rispetto
ai lavoratori.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
Comunicato FPCGIL a seguito teleconferenza nazionale del 23 novembre 2018 – Punto della situazione sullo stato attuativo delle nuove Autorità di bacino distrettuali
Il 23 novembre 2018 la FPCGIL Nazionale, Area Funzioni Centrali e Area Funzioni Locali – alla luce del
passaggio della gestione degli enti dal comparto Funzioni Locali al comparto Funzioni Centrali, sulla base degli esiti ultimi incontri con Ministero dell’Ambiente, considerate le problematiche locali fin qui emerse – ha convocato una teleconferenza nazionale tra i rappresenti unitari sindacali FPCGIL delle Autorità di bacino distrettuali e le strutture territoriali FPCGIL interessate per condividere le principali criticità registrate nonché le azioni da intraprendere in merito.
Al livello nazionale, comune a tutte le Autorità di bacino distrettuali, relativamente al passaggio della gestione del personale degli enti dal comparto Funzioni Locali al comparto Funzioni Centrali, l’ostacolo principale è rappresentato dall’assenza di un’interpretazione univoca – tra le varie Autorità – della disciplina normativa e della parte economica (composizione del nuovo tabellare a partire dalle voci del trattamento fisse e continuative percepite nel CCNL Funzioni Locali), difficoltà che appare superabile solo mediante l’assunzione di un orientamento univoco (a seguito di approfondimenti sulla base di precedenti analoghi trasferimenti di personale, di consultazione di tecnici e legali del settore e delle rappresentanze sindacali) nonché della rappresentazione delle caratteristiche professionali relative alle attività delle nuove Autorità nel percorso di aggiornamento, attualmente in corso in sede ARAN, dell’ordinamento professionale del CCNL Funzioni Centrali.
La mancanza conoscitiva di elementi fondamentali (quale, ad es., la individuazione definitiva delle sedi distrettuali a fronte del termine del 12 dicembre 2018 per l’opzione) per l’esercizio del diritto di opzione di cui al DM MATTM del 25 ottobre 2016 necessiterebbe di una dilazione dei termini per l’esercizio di tale diritto, in funzione della definizione delle intese con le Regioni per la determinazione definitiva delle localizzazioni delle sedi distrettuali.
Con riferimento al trattamento accessorio, lo storico dei fondi delle ex Autorità di bacino di rilievo nazionale appare insufficiente per l’avvio efficace delle nuove Autorità distrettuali e in molti casi addirittura incapiente a garantire il transito al nuovo CCNL Funzioni Centrali. L’unica soluzione e che, dopo la conferma da parte del Ministero della Pubblica Amministrazione che le nuove Autorità di bacino distrettuali sono tutti gli effetti nuovi Enti pubblici, il fondo di trattamento accessorio iniziale delle risorse stabili sia ricalcolato secondo valori medi riconducibili alla media del comparto di contrattazione Funzioni Centrali.
Anche in ordine al livello distrettuale e locale sono emerse criticità comuni alle diverse realtà relative; alla necessità di informazione del personale sulle scelte attuative delle direzioni (non connotate da sufficiente trasparenza); al bisogno di una regia nazionale in grado di orientare omogenee scelte amministrative nel transito al nuovo CCNL Funzioni Centrali (anche al fine di evitare non auspicabili contenziosi); alla circostanza che diverse Regioni non hanno ancora istruito la procedura per le opzioni; all’avvenuta sospensione del trattamento accessorio al personale proveniente da alcune ex Autorità di bacino regionali/interregionali.
Le problematiche emerse nell’incontro, superabili solo con il più ampio coinvolgimento delle strutture FP CGIL regionali interessate, il contemporaneo impegno delle strutture sindacali territoriali, alle quali è affidato il compito di seguire l’approfondimento territoriale e decentrato delle problematiche delle cinque Autorità di bacino distrettuali peninsulari, mediante l’attivazione delle relazioni sindacali interne e locali, ci inducono a chiedere di sollecitare un nuovo incontro con il Ministero dell’Ambiente volto ad ottenere un intervento che possa garantire ai lavoratori un passaggio ordinato dal vecchio contratto al nuovo.
Alessandro Purificato Andrea Impronta
CONGRESSO DELLA FP CGIL: ORDINI DEL GIORNO E MATERIALI
Al termine dell’ultimo congresso nazionale della Funzione Pubblica Cgil, tenutosi a Perugia
dal 28 novembre al 1 dicembre, che ha visto la conferma alla segreteria generale di Serena Sorrentino, sono stati approvati alcuni ordini del giorno. Ne segnaliamo due, che riteniamo particolarmente significativi.
Il primo, intitolato “Controlli, legalità nel lavoro e lotta l’evasione”, riguarda l’attuale situazione della vigilanza sul mercato del lavoro e impegna la FP CGIL ad affrontare “con urgenza il tema del funzionamento dell’lNL e del suo modello organizzativo, che deve essere sburocratizzato e reso più efficace nella lotta all’evasione contributiva, assicurativa e legale” nonché a “perseguire, anche nel confronto per il rinnovo del CCNL, la parità di trattamento, professionale e retributivo tra tutti gli ispettori, allineando i trattamenti a quelli di maggior favore in essere”.
Un altro ordine del giorno, “La Risoluzione UE CARE e la campagna Welcoming Europe” rimanda, invece, all’attuale situazione dei migranti, alle politiche messe in campo dall’attuale Governo e alla necessità di un intervento europeo in tema di accoglienza. Partendo dalla risoluzione di Palermo – approvata dal Comitato Esecutivo del Sindacato Europeo dei Lavoratori Pubblici grazie anche all’impegno determinante della FP CGIL – che prevede la realizzazione di una rete europea delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dell’accoglienza come risposta “alle politiche divisive e sovraniste con una proposta unitaria, transnazionale, unificatrice”, l’ordine del giorno impegna la FP CGIL a promuovere raccolte di firme in favore dell’Iniziativa dei Cittadini Europei denominata “Welcoming Europe”, a cui ha aderito anche la CGIL.
La Campagna in questione si pone tre obiettivi a livello europeo: “decriminalizzare la solidarietà”, creare passaggi sicuri per i migranti e proteggere le vittime degli abusi. Si può firmare online, al seguente indirizzo:
A questo indirizzo, tutti i documenti e i materiali del Congresso:
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Giovanni Tria
Ai Sottosegretari di Stato
Massimo Bitonci
Laura Castelli
Massimo Garavaglia
Alessio Mattia Villarosa
Oggetto : L’Agenzia delle Entrate al servizio del Paese. Richiesta incontro.
Sono circa quarantamila i funzionari dell’Agenzia delle Entrate che, con professionalità ed abnegazione, sono al servizio del Paese e dell’intera collettività.
Donne e uomini , servitori dello Stato, che svolgono una missione difficile, forse impopolare, ma fondamentale per il buon funzionamento del sistema Paese.
Dalla sua nascita (2001) l’Agenzia svolge la sua azione secondo le direttive dell’Autorità Politica che fissa annualmente gli obiettivi qualitativi e quantitativi, il cui raggiungimento è consuntivato e valutato direttamente dal Ministero vigilante .
Mai, dal 2001 ad oggi, si è verificato il mancato raggiungimento degli obiettivi, a conferma , senza timore di smentite, dell’impegno profuso dagli addetti.
L’Agenzia è perfettamente in grado di svolgere il suo ruolo di contrasto all’evasione fiscale ove quest’ obiettivo, sia in termini numerici che di gettito, gli sia assegnato in modo efficace e continuativo dall’Autorità Politica.
Tutto ciò è avvenuto nonostante un quadro normativo penalizzante per tutta la Pubblica Amministrazione, ma in modo più grave per l’Amministrazione fiscale che è stata costretta :
– a chiudere oltre cento Uffici, presidii di legalità sul territorio, in ossequio alla cosiddetta spending review;
– a ridurre drasticamente l’organico, sia del personale delle aree professionali che della dirigenza;
– a subire consistenti e ingiustificate riduzioni del salario di produttività nonostante l’assegnazione di obiettivi sempre più sfidanti
Inoltre l’accavallarsi dei provvedimenti normativi, spesso contraddittori e le politiche altalenanti sulle modalità di contrasto all’evasione, hanno indubbiamente reso ancora più difficile il lavoro delle donne e degli uomini dell’Agenzia, lasciandoli troppo spesso soli di fronte ai contribuenti, facendoli apparire come i responsabili di colpe non loro, addebitabili alla mala politica ed alle politiche emergenziali di questi anni.
Le contraddizioni di cui sopra hanno avuto anche pesanti riflessi sul consolidamento del modello organizzativo, mai definitivamente decollato, e sui processi di valorizzazione del personale e di accesso alla dirigenza. Criticità queste addebitabili anche alle scelte in molti casi autoreferenziali, e di scarso respiro, volute dai Vertici che si sono susseguiti in questi anni alla guida dell’Agenzia.
Ma la strada da seguire, a parere delle scriventi, non è l’indebolimento dell’Agenzia, la spoliazione delle sua attività istituzionali, a partire da quella di contrasto all’evasione. E’ necessario invece rafforzarne le funzioni, come sottolineato nei mesi scorsi dall’OCSE e dal Fondo Monetario Internazionale nei loro rapporti dedicati al funzionamento del sistema fiscale italiano.
Ecco il perché è si necessario un maggior coordinamento degli Enti e delle Amministrazioni impegnate nella lotta all’evasione, che ricordiamo ammonta ancora a circa centoquaranta miliardi di euro, secondo precise direttive dell’Autorità Politica che in questa direzione deve dare segnali chiari ed inequivocabili.
Condividiamo, e non potrebbe essere altrimenti, la necessità di rendere sempre più efficace l’azione di assistenza ai contribuenti, le politiche della tax compliance, un fisco più semplice, ma è evidente che questa azione deve essere accompagnata da un’efficace azione di contrasto all’evasione che rientra nelle mission fondamentali dell’Agenzia delle Entrate.
Per svolgere al meglio questo ruolo, nell’interesse dell’intero Paese e della sua capacità di essere competitivo, è necessario un rinnovato impegno del Governo e del Parlamento che deve tradursi, in un quadro organico e non parziale o emergenziale, in specifici interventi mirati a superare le criticità che impediscono lo sviluppo pieno delle potenzialità operative e professionali.
Ecco il perché, Sig. Ministro, Le rinnoviamo la richiesta di incontro, già avanzata nei giorni scorsi, finalizzata ad avviare un proficuo confronto, ormai ineludibile, sulle problematiche sopra evidenziate.
In attesa di un cortese riscontro le inviamo cordiali saluti
Roma. 5 dicembre 2018
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Boldorini Silveri Cavallaro Sempreboni Cefalo/Patricelli
NO ALLA VIOLENZA DI GENERE
Apprezziamo la lodevole iniziativa che il Cug Inps ha avviato lo scorso 4 dicembre.
Riteniamo sia fondamentale tenere vivo il ricordo delle nostre colleghe uccise brutalmente, non a caso fummo i promotori della raccolta firme per dedicare una sala della Direzione Generale.
Ci sembra doveroso offrire ai figli un sostegno concreto attraverso l’avvio di una raccolta fondi, a testimonianza che le colleghe e i colleghi non dimenticano.
Momenti intensi sono stati vissuti durante la presentazione del progetto, Marisa Daniela e Rosanna erano presenti simbolicamente attraverso i “tre posti occupati”.
Promuoveremo l’iniziativa, in sintonia con quelle che già abbiamo avviato sui territori, una delle quali ha visto la presenza di Maria Andaloro, ideatrice di “Posto occupato”.
Continueremo, con impegno quotidiano, a sostenere le politiche di genere, contrastando ogni forma di violenza, e a promuovere anche neiluoghi di lavoro strumenti di sostegno come l’attivazione (in memoria di Rosanna) di un servizio telefonico dal titolo “AL TUO FIANCO”, rivolto alle donne che subiscono maltrattamenti e a cui si possono rivolgere per trovare un aiuto concreto.
Per questo aderiamo alla raccolta fondi del CUG, e invitiamo tutte e tutti a sostenerne il progetto in memoria di: Marisa Della Rocca, Daniela Nenni e Rosanna Belvisi.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano
Incontro del 04 dicembre 2018
Martedì 04 dicembre, si è tenuto presso la sede dell’Agenzia del Demanio l’incontro previsto per l’approfondimento dell’istituto del Lavoro Agile.
La Direzione ha presentato una proposta di Accordo che, nella bozza, recepisce solo in parte le richieste avanzate dalle OO.SS durante i precedenti confronti.
Nell’ottica di riuscire ad agevolare il benessere dei dipendenti che presentano maggiori difficoltà nella conciliazione dei tempi vita – lavoro e per poter garantire la fruibilità dell’istituto ad una platea il più ampio possibile, è stata confermata la regionalizzazione dell’istituto (per la Direzione Generale, la Direzione Roma Capitale e la Direzione Lazio previsione di tre distinte graduatorie) e, per eventuali posti non assegnati nell’ambito delle singole strutture, l’attribuzione sulla base di una graduatoria nazionale tra tutti coloro che, pur avendo presentato domanda, non siano rientrati nella prima assegnazione territoriale.
Confermando il limite del 10% del personale come numero di postazioni disponibili, è stata introdotta la possibilità, una volta assegnato il totale delle posizioni, di valutare l’attribuzione di posti aggiuntivi a coloro che, in qualunque momento dell’anno, manifestino esigenze specifiche connesse a situazioni meritevoli di tutela opportunamente documentate.
E’ stato, inoltre, eliminato il vincolo delle attività istituzionali oggetto dell’attività in “lavoro agile” consentendo a tutti i dipendenti che presentino i requisiti previsti dall’Accordo di presentare la propria candidatura prescindendo dalla mansione svolta.
Restano tuttora punti nodali del confronto la definizione di criteri per l’accesso e la formazione della graduatoria che riescano a individuare modalità maggiormente aderenti alle condizioni individuali, quali ad esempio la proposta aziendale di eliminazione del criterio “distanza chilometrica” in favore del solo “tempo di percorrenza” e l’inserimento di eventuali fasce di reperibilità che consentano allo stesso tempo lo svolgimento dell’attività lavorativa in un arco temporale giornaliero più flessibile.
Nel prossimo incontro, previsto per il 17 dicembre, proseguirà l’approfondimento della proposta presentata.
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA FLP
Gamberini Silveri Greggi Sempreboni Cefalo