Aspettando Godot..

Da qualche tempo nella P.A. è invalsa la sindrome dell’aspettare Godot. Non si perde occasione di
annunciare, praticamente ogni giorno, straordinarie riforme che avrebbero già dovuto produrre ri
sultati mirabolanti, a partire dall’assunzione del personale che dovrebbe, finalmente, metterla nel
le condizioni di poter esercitare al meglio le proprie funzioni.
Peccato che, a tutt’oggi, di questi annunciati miracoli non vi sia traccia.
Si pensi al MIMS: a fronte dei 7999 lavoratori previsti nel decreto di II livello, a febbraio 2021 ne
erano in servizio 6.429. Un numero oggi evidentemente ridotto, visti i pensionamenti che si sono
succeduti negli ultimi mesi.
Tutte le strutture periferiche del MIMS sono sottorganico. E’ ora che questo scandalo termini.
Non con i proclami, non con i comunicati stampa, ma con un piano straordinario di assunzioni che,
celermente, restituisca dignità all’amministrazione e ai lavoratori che, in questa situazione dram
matica, continuano ad agire con responsabilità.
Molto spesso si cade nella retorica degli eroi: vorremmo semplicemente avere persone messe in
grado di poter operare al meglio la propria missione istituzionale.
La proclamazione dello stato di agitazione della FP Cgil di Modena è l’ultimo tassello che si inseri
sce nelle richieste che stiamo proponendo.
Tutti coloro che ne hanno potestà intervengano con risolutezza, nell’ambito delle politiche generali
soprarichiamate, per individuare le migliori soluzioni possibili che possano dare un ristoro imme
diato.
A tal fine si chiede un incontro urgente con il Capo Dipartimento e con il Direttore del Personale.


           La Coordinatrice nazionale MIMS                           per la Fp Cgil Nazionale
                    Carmen Sabbatella                                                      Paolo Camardella

“Un attacco ai diritti del bambino, della donna, del padre e della società. Affermazioni che ignorano e sottovalutano sia il diritto di istruzione dei bambini, sia quello ad aver garantiti servizi per la conciliazione di vita e lavoro”. Così la Fp Cgil commenta le parole pronunciate dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Diletta Drago, che durante la commissione parlamentare sull’infanzia ha criticato l’aumento di risorse per gli asili nido, proponendo come alternativa l’estensione del periodo di congedo parentale per la madre, da 6 mesi a 3 anni.

Le affermazioni della senatrice Drago, prosegue il sindacato, “sono in totale contrasto con quanto affermano le più recenti teorie pedagogiche: numerosi professionisti italiani e mondiali hanno dimostrato che inserire un bambino in comunità aumenta le possibilità di sviluppare competenze che utilizzerà per l’intero arco di vita. I primi tre anni di vita il bambino assorbe con più facilità conoscenze e fa esperienza, sarebbe come togliere loro la possibilità di imparare per tre anni”. Inoltre, ricorda la Fp Cgil, “la stessa Unione Europea considera l’ampliamento dell’offerta zero sei una priorità, stanziando fondi a sostegno dell’aumento dell’offerta, come leva socio economica anche in chiave di ripresa post pandemia. L’aumento dell’offerta dei servizi educativi e scolastici al 33% su tutto il territorio nazionale è un obiettivo imposto ad ogni nazione”.

Per queste ragioni, osserva ancora la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “interventi come quello della senatrice Drago non servono. Al contrario servono importanti investimenti che permettano di portare il servizio dove manca e garantirlo e rinforzarlo dove già esiste. Serve liberare la spesa che i comuni dedicati a questi servizi, superando i limiti alle assunzioni Servono assunzioni dirette, da parte dei comuni, di almeno 20.000 educatrici per poter raggiungere gli obiettivi di copertura del servizio di asilo nido fissato dall’Unione Europea. Serve riconoscere la crescita professionale del personale dedicato a questi servizi, in primo luogo delle educatrici e degli educatori”, conclude la Fp Cgil.

RIPRISTINIAMO LA VIGILANZA TECNICA

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro non era ancora stato istituito quando nell’ambito di una
sua riorganizzazione il Ministero del Lavoro pensò di abolire con un tratto di penna le aree
di vigilanza tecnica al proprio interno.
Fu una scelta sbagliata, che mortificava decenni di attività svolta dagli ispettori tecnici,
sempre meno in tutta Italia. Una scelta che sembrava prefigurare la totale rinuncia a
svolgere controlli in materia di sicurezza.
Come CGIL abbiamo da tempo e più volte chiesto all’INL di fare chiarezza e decidere che fare
rispetto a questa parte di vigilanza: se continuare a mantenere gli ispettori tecnici in
“riserve”, come specie in via di estinzione, o decidere di investire in modo serio, tornando a
fare pienamente vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro.
La seconda soluzione era quella che auspicavamo, con l’assunzione di centinaia di ispettori
tecnici e siamo quindi contenti che oggi si vada in quella direzione.
Le questioni da affrontare per un pieno ripristino della vigilanza tecnica all’interno di INL
sono, ora, due: anzitutto quella relativa ai titoli di studio per l’assunzione, per la quale
ribadiamo che non riteniamo utile procedere all’assunzione di solo personale laureato in
ingegneria, anzi lo riteniamo controproducente rispetto alle intenzioni dichiarate.
Bisogna allargare il campo dei titoli richiesti, non ridurlo ulteriormente!
Se c’è un problema relativo alla possibile retribuzione di questi futuri dipendenti, la strada
maestra è una sola: chiedere subito lo stanziamento di adeguate risorse economiche per il
personale dell’INL, anche alla luce delle nuove e importanti competenze attribuite e del suo
importante ruolo, superando così quella palla al piede che è il “costo zero”.
La seconda questione è di carattere organizzativo: occorre ripristinare anche “fisicamente”
e “visivamente” la vigilanza tecnica all’interno degli uffici, superando così l’infausta
riorganizzazione di anni addietro, che ancora oggi si riferisce genericamente alla vigilanza.
Se la strada da percorrere deve essere quella di una progressiva specializzazione (che non
significa creare compartimenti stagni, sia chiaro), occorre vi siano anche contenitori diversi in cui far confluire i due diversi profili professionali oggi esistenti nell’ambito della vigilanza
ispettiva.

Roma, 23 novembre 2021

Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano

Pubblichiamo l’avviso della Direzione Centrale per gli Affari Gnerali, che regolamenta la prova finale per il ruolo Capo Sqaudra decorrenza 2020 per il personale asssente per le problematiche legate all’emergenza sanitaria in atto

Corona virus

Pubblichiamo le indicazioni sulla prosecuzione della campagna vaccinale e somministrazione della terza dose del vaccino anti sars cov 2 emanate dall’Ufficio Attività Sanitarie Medicina del Lavoro

Finalmente abbiamo registrato una minima accelerazione del confronto, come da noi richiesto con forza, e abbiamo ricevuto le proposte su nuovi stipendi, indennità pensionabile e retribuzione delle prestazioni di lavoro straordinario, con la quantificazione dei costi. Ma lamentiamo la mancata previsione di una indennità specifica per il personale di Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle sezioni detentive e della previdenza complementare anche per i lavoratori di questo comparto”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di oggi a Palazzo Vidoni sul rinnovo del contratto di lavoro del personale del comparto Sicurezza e Difesa.

Nel merito della trattativa, fa sapere la Fp Cgil: “Confermato l’aumento medio lordo per il personale della Polizia Penitenziaria di 129.27 euro e la ripartizione delle risorse per l’80% sulla parte fissa e continuativa del salario (circa 24,4 milioni su stipendio tabellare, più 22,8 milioni per l’indennità pensionabile) e il 20% sul salario accessorio. Confermato anche l’aumento dell’indennità di missione e delle spese documentate dalla stessa, l’indennità di compensazione, quella notturna, festiva e superfestiva. Proposto anche un aumento della retribuzione del lavoro straordinario ma riteniamo ancora insufficiente l’importo proposto”.

Inoltre, prosegue il sindacato, “continuiamo a rivendicare una indennità specifica per il personale che presta servizio nelle sezioni detentive, l’istituzione della possibilità di aderire a un fondo di previdenza complementare per il personale di questo comparto, a partire dal primo gennaio 2022, e di eleggere i rappresentanti sindacali unitari come nel resto del pubblico impiego”, conclude la Fp Cgil.

COMUNICATO AL PERSONALE  PEO 2021 

Con avviso pubblicato il 18 novembre u.s. sulla Intranet, avente per oggetto “Procedure
di selezione finalizzate alle progressioni economiche all’interno delle Aree I, II e III
PEO 2021”, si segnala l’iter da seguire, ovvero facsimile dell’istanza da inviare
esclusivamente a:

a) per il personale delle Aree I e II:
progressionieconomiche2@corteconti.it
b) per il personale dell’Area III:
progressionieconomiche3@corteconti.it

Vi inviamo di seguito, altresì, il link dove troverete gli esercitatori/simulatori, le banche
dati, nonché l’elenco dei quiz aggiornati:

Intranet Corte dei conti Progressioni economiche orizzontali (corteconti.it)


Le istanze di partecipazione alle procedure di selezione devono pervenire, a pena di
esclusione, entro e non oltre il 29 novembre 2021;


Le prove si svolgeranno, presumibilmente, tra il 7 e il 10 dicembre 2021 presso la sede
di Roma, edificio Montezemolo, con le medesime modalità utilizzate per le PEO 2020 e
per il personale non residente a Roma è previsto il trattamento di missione.


Al personale diversamente abile che abbia partecipato alle PEO 2019 o 2020, senza
ottenere la riqualificazione, è concessa la possibilità, come da accordo che dovrebbe
essere stato già certificato dal Collegio dei Revisori, di fruire di un punteggio
convenzionale pari a 20 punti, secondo le modalità disciplinate dal Bando.



Roma, 22 novembre 2021


S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti M. Centorbi

Roma, 22 novembre 2021

Alla c.a.


On. Ministro della Cultura

Avv. Dario Franceschini


E, p.c.


Consigliere del Ministro per la Relazioni Sindacali

Prof. Giampaolo D’Andrea


Capo di Gabinetto

Prof. Lorenzo Casini


Segretario Generale del MiC

Dott. Salvatore Nastasi


Direttore Generale Organizzazione

Dott.ssa Marina Giuseppone


Direttore Generale Bilancio

Paolo DAngeli


Dirigente Servizio Relazioni Sindacali

Dott.ssa Sara Conversano


Oggetto:
Pagamento Fondo Risorse Decentrate 2021

E
gregio Sig. Ministro,
nei mesi scorsi le Dire
zioni Generali Organizzazione e Bilancio, insieme con le OO.SS. tutte,
hanno c
ompiuto un importante lavoro per sottoscrivere laccordo per il Fondo Risorse Decentrate
2021
del personale del Ministero della Cultura.
Ad
oggi però i pagamenti di circa 30 milioni, dei quasi 90 di cui si compone il Fondo, rischiano di
slittare all
estate del 2022 in quanto il Ministero dellEconomia e Finanze non ha ancora trasmesso
i
decreti per lassegnazione delle risorse.
Nel rimarcare,
come più volte fatto nei precedenti incontri, che non sono più tollerabili i ritardi a cui
sono soggetti
i nostri accordi, chiediamo un Suo autorevole e personale intervento presso il
Minis
tro dellEconomia affinché si possano liquidare le spettanze al personale entro lanno, come
sempre avve
nuto.
C
onsapevoli di un suo fattivo interessamento, porgiamo cordiali saluti.


FP CGIL                         
CISL FP                           UIL PA
Claudio
Meloni      Giuseppe Nolè                Federico Trastulli
                             Valentina Di Stefano


COMUNICATO UNITARIO FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da 29 mesi.

Oramai le ragioni della vertenza – sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria – sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.

Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà.

Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono – ogni giorno – un servizio pubblico indispensabile.

Per questi motivi, abbiamo immediatamente comunicato anche alla Commissione di garanzia una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per lunedì 13 dicembre 2021.

Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.

Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.

Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città.

Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.

PROGRESSIONI ORIZZONTALI: SI PARTE CON LE AREE “A” E “B” 

Lo scorso venerdì, anche grazie alle nostre pressanti sollecitazioni, l’Amministrazione ha
comunicato, con un’informativa resa alle organizzazioni sindacali, la prossima
pubblicazione del bando nazionale relativo alle procedure di selezione per le progressioni
orizzontali all’interno delle Aree A e B con decorrenza al 1° gennaio 2021.

L’avvio dell’iter per le progressioni orizzontali a partire dalle Aree A e B, per l’area
C, lo ricordiamo, il CCNI 2020/2021, stante l’onere economico di circa 23 milioni di euro
che ne deriverebbe a carico del Fondo del personale delle Aree, prevede, con una specifica
dichiarazione congiunta, l’impegno tra le parti all’attivazione dei passaggi all’interno di
quell’area quale forma di utilizzo di eventuali risorse aggiuntive derivanti dal superamento
del tetto sulla costituzione dei Fondi, rappresenta non un atto dovuto, come qualcuno
potrebbe suggerire, ma la conseguenza dell’avvenuta sottoscrizione in via
definitiva del CCNI 2020/2021 che le organizzazioni sindacali firmatarie hanno portato
a casa ed i cui effetti si incominceranno a manifestare già con il cedolino del mese corrente
a dispetto dei proclami di illegittimità dello stesso contratto integrativo che qualche
improvvido dirigente sindacale, oggi silente sul punto, si era affrettato a lanciare
all’indomani della firma dell’ipotesi negoziale avvenuta lo scorso mese di luglio.

La procedura selettiva disegnata dal CCNI 2020/2021, anticipando sotto questo profilo i
contenuti della Legge n.113 del 6/8/2021 di conversione del DL n.80 del 9 giugno 2021,
non prevede la somministrazione di quiz, ma una valutazione che valorizza criteri quali
l’anzianità lavorativa, i titoli di studio ed i coefficienti di merito ossia parametri già utilizzati
nel recente passato per le progressioni orizzontali e verticali: a questo punto auspichiamo
una celere definizione della procedura, stante l’assenza dell’espletamento di prove, con la
pubblicazione dei relativi esiti entro il 31.12.2021 in modo da dare ai colleghi, le risorse
stanziate nel CCNI 2020/2021 sono sufficienti a coprire i costi per tutto il
personale interessato dalle riqualificazioni, la decorrenza del gennaio di
quest’anno.

Con l’occasione sollecitiamo l’Amministrazione a farsi parte attiva presso i
Ministeri competenti affinché sia licenziato in tempi rapidi anche il D.P.C.M. che, in
applicazione del Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale 2021/2023, autorizza le
progressioni verticali in modo da inquadrare in Area C, sulla base di uno specifico
bando, i colleghi interessati da questa ulteriore procedura di riqualificazione professionale,
una procedura alla quale, allo stato degli atti, non sono interessati i colleghi di area A

stante la colpevole mancata previsione, da noi denunciata già ad aprile scorso,
di concorsi pubblici in area B da parte dell’Istituto nella programmazione delle
assunzioni per gli anni 2021, 2022 e 2023.

Per quanto attiene alle progressioni verticali, le Federazioni Nazionali del pubblico
impiego di CGIL, CISL e UIL sono impegnate da diversi mesi in un serrato confronto con
l’ARAN per il rinnovo del CCNL 2019/2021 del Comparto Funzioni Centrali e ci si augura
che anche sul questo tema, viste le aperture manifestate dal legislatore in sede di
conversione del DL n.80/2021 sulla possibilità di derogare al titolo di studio per l’accesso
all’area superiore, si possano individuare soluzioni capaci di dare risposte alle legittime
aspettative di colleghi il cui unico orizzonte professionale è, in alcuni casi, rappresentato
ad oggi dalle progressioni orizzontali.

Roma, 22 novembre 2021

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

UIL PA
Sergio Cervo

La FP Cgil tutela i professionisti e il lavoro di cura, perché a tutt* sia garantito il diritto alla salute.  

È per questo che il nostro sindacato promuove la salute collettiva: pubblica, equa e universale.

Consideriamo  il benessere della persona non come l’assenza di una malattia ma la soddisfazione dei bisogni di natura biologica, psicologica e sociale.

Sosteniamo:

  • il diritto alla salute psicologica  per tutte e per tutti, offerto a partire dalle cure primarie e non esclusivamente nei servizi specialistici 
  • la valorizzazione dei professionisti e del ruolo dello psicologo nella sanità territoriale, in ogni setting di cura e fase della vita
  • la considerazione della complessità dei bisogni della persona che sta al centro del percorso di cura nelle diverse fasi della malattia 
  • la possibilità di aggiornamento e di formazione che qualifica il professionista e i servizi pubblici garantendo risposte precise ai nuovi bisogni di salute 
  • l’equivalenza dei rapporti di lavoro all’interno dello stesso perimetro contrattuale e contestuale 
  • l’equità di erogazione dei servizi e la sostenibilità come principio fondante di ogni atto socio-sanitario
  • l’accessibilità al SSN come requisito di base di ogni programmazione organizzativa e valutazione di performance 

La consultazione psicologica e la psicoterapia devono essere pubbliche e garantite a tutte le persone e i famigliari nei vari periodi della vita, a partire dalla nascita fino all’accompagnamento al fine vita. Le fasi evolutive implicano cambiamenti e trasformazioni dell’individuo sia da un punto di vista organico ma anche psicologico e relazionale.

La pandemia da Covid 19 ha amplificato il disagio psicologico e sociale delle persone oltre che le diseguaglianze preesistenti in termini di accessibilità ai servizi pubblici.

E’ il momento di costruire una sanità pubblica che si fondi sulla cura delle persone e delle comunità.

Per questo chiediamo che all’interno dei piani assunzionali sia garantita la risposta qualificata a tutti i bisogni e che sia promossa una sanità che investe nella prevenzione e nella promozione della salute, valori fondanti per garantire il diritto alla salute.

Se vuoi partecipare al nostro collettivo contatta le strutture FP del tuo territorio.

Prot.88 / 2021
sabato 20 novembre 2021


Al Capo DAP
pres. Bernardo PETRALIA
ROMA

Al Capo DGMC
pres. Gemma TUCCILLO
ROMA

Al DGPR DAP
dott. Massimo PARISI
ROMA

Al DGPRAM DGMC
cons. Giuseppe CACCIAPUOTI
ROMA

E, p.c.

Alla Direttrice URS DAP
dott. ssa Ida DEL GROSSO
ROMA

Alla Direttrice URS DGMC
dott.ssa Liliana DELLE CHIAIE
ROMA




OGGETTO: profilassi vaccinale “anti COVID 19″. III dose e booster
addizionale a favore del personale del Corpo Polizia Penitenziaria.

Preg.me Autorità,
in considerazione della preoccupante recrudescenza epidemiologica che
sta interessando l’intero Paese, tenendo conto dell’apprezzabile
sensibilità posta in essere nelle fasi sanitarie precedenti lo stato attuale,
appare necessario chiederVi di attivare procedure interventistiche con gli
organismi istituzionali competenti, al fine di assicurare in tempi effimeri
e ragionevoli quanto in discussione.
Tale richiesta, si rende necessaria visto il picco di contagi da
SARS 2 sul territorio Nazionale e delle raccomandazioni partecipate dalle

varie agenzie sanitarie per arginare eventuali e possibili cluster negli
Istituti/servizi delle varie articolazioni periferiche, visto quanto già
accaduto di pregresso in alcune realtà.

Fiduciosi in un Vostro interessamento, Vogliate gradire deferenti saluti.


Il Coordinamento Nazionale
Branchi/Manna



Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 comma 2 del
D.L. 39/93

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto